La Casa del Comune, o Casa del Gastaldo, risale al 1572 ed è opera dell’ingegnere militare Giuseppe Vintana su commissione dell’Arciduca Carlo D’Asburgo, che volle destinare l’immobile al Magistrato Civico e all’istituto che amministrava la giurisdizione civile e criminale sugli abitanti non nobili, composto dal Gastaldo stesso e dodici assessori.
Il palazzo, pur rinascimentale, è caratterizzato da un grazioso sporto, elemento tipico dell’arengario (termine che designava il palazzo sede comunale nelle città settentrionali, dotato di un balcone -parlera o arringo- da cui si tenevano concioni al popolo) e da un porticato a volte a crociera che prosegue negli edifici adiacenti.
La casa del Gastaldo si trova esattamente all’inizio di Viale Gabriele D’Annunzio -l’antica Riva Castello- e fa parte del nucleo medioevale della “città bassa” che si era sviluppata ai piedi del colle (la “città alta”), nel punto dove Via Rastello si affaccia su Piazza Cavour con la piazzetta che accoglie la statua di Carlo Michelstaedter.